La percezione visiva è da anni al centro di una serie di studi che la mettono in relazione alla sicurezza stradale. La psicologia cognitiva e le scienze optometriche dimostrano come l’80% delle informazioni che provengono dall’ambiente esterno giungono al cervello passando attraverso il canale visivo. E nel comportamento alla guida tale approccio trova la sua piena realizzazione.
Molte delle azioni che si compiono ogni giorno possono sembrare scontate e di semplice esecuzione, ma in verità la maggior parte di esse sono frutto di una complessa interazione tra cervello e organi di senso.
Quando guidiamo, i nostri occhi raccolgono una notevole quantità di informazioni provenienti dall’esterno che, dopo essere state elaborate dal cervello, ci permettono di evitare gli ostacoli, prevenire le manovre altrui e mettere in pratica tutte quelle azioni finalizzate a una guida sicura e confortevole.
Ci sono, però, una serie di stimoli che interferiscono in modo significativo con il processo di elaborazione delle informazioni tra occhio e cervello, e che non dipendono direttamente da noi:
Fatta questa premessa, si evidenzia come vi sia una notevole mancanza di consapevolezza circa l’aumento delle difficoltà visive correlato alle differenti condizioni dell’ambiente. Ma non solo, anche una certa disinformazione del guidatore italiano nei confronti del ruolo giocato dalla capacità visiva quale fattore determinante per la sicurezza stradale. L’allarme sicurezza arriva dalla ricerca “Vista e Guida Sicura 2017”, con cui si dimostra che il 77% degli automobilisti non considera “vederci bene” una priorità quando entra in auto.
La scarsa consapevolezza dell’influenza che il processo percettivo ha sulla sicurezza stradale viene accentuata dall’esame di idoneità per il rilascio e il rinnovo della patente. Il Codice della Strada italiano dichiara, infatti, che
“per il conseguimento, la conferma di validità o la revisione della patente di guida per motoveicoli ed autoveicoli di qualsiasi categoria, è necessario che il richiedente possegga campo visivo normale, senso cromatico sufficiente per distinguere rapidamente e con sicurezza i colori in uso nella segnaletica stradale, una sufficiente visione notturna e la visione binoculare”.
Spieghiamoci: la consuetudine in Italia prevede che l’unica funzione visiva indagata nel controllo per il rinnovo della patente sia l’Acutezza Visiva statica a contrasto massimo, nonostante le normative del Codice della Strada prevedano anche la verifica di altre funzioni, ovvero:
Studi effettuati negli Stati Uniti hanno riportato che, oltre a misurare l’Acutezza Visiva a contrasto massimo in condizioni fotopiche (cioè in condizioni di buona luminosità), sarebbe necessario misurarla anche in condizioni mesopiche (cioè di semioscurità) oppure abbinare un test di sensibilità al contrasto.
Negli Stati Uniti, gli incidenti stradali avvengono soprattutto di notte, con un rapporto 4 a 1 rispetto all’incidentalità diurna (a tale fenomeno contribuiscono ovviamente anche l’abuso di alcol e la stanchezza, fattori presenti soprattutto di notte), ed è stato dimostrato che in condizioni di luminosità ridotta, sia l’Acutezza Visiva sia la sensibilità al contrasto risultano ridotte.
Guidare in sicurezza significa, quindi, fare in modo che i nostri occhi possano ricevere tutti gli stimoli corretti grazie ai quali si potranno ottenere risposte rapide, sicure ed efficaci. Per questo, una delle aziende leader nel settore dell’occhialeria ha ideato la prima lente da guida certificata dal TÜV Rheinland.
RODENSTOCK ha sviluppato delle lenti adatte alle esigenze visive degli automobilisti, che garantiscono:
Inoltre, le lenti Rodenstock Road sono perfette alleate anche della vita quotidiana, nelle commissioni di tutti i giorni, svolgendo i propri hobby o al lavoro.
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