Riconoscere un deficit visivo fin dai primi segnali è molto importante per prescrivere al bambino l’occhiale adeguato, per tenere sotto controllo la salute dell’occhio nella crescita ed evitare che il disturbo progredisca in maniera sostanziale.
Purtroppo, si sa, rilevare un disagio fisico o comprendere un segno patologico nel bambino è certamente più complicato piuttosto che nell’adulto. Il bambino piccolo non è in grado di esprimersi a fondo, pertanto le prime manifestazioni di una qualche problematica di salute passano spesso inosservate e, in molti casi, la diagnosi tarda ad arrivare causando talvolta non pochi danni. E questo vale specialmente per la vista.
Il consiglio è di osservare quotidianamente e in ogni possibile momento della giornata il bambino, in particolare nel gioco libero (non strutturato da un adulto), mentre legge, studia o guarda uno schermo (smartphone, televisione, tablet, etc.). È necessario riporre ancor più attenzione nei casi di miopia, astigmatismo e ipermetropia in famiglia, che possono essere ereditati anche in giovanissima età. E può accadere, inoltre, che si manifestino in un occhio solo, cosa che rende ancora più difficile per un genitore riconoscere il problema.
La scuola, in questo, risulta essere di fondamentale importanza. Molto spesso, infatti, sono gli insegnanti a segnalare alla famiglia posture scorrette, manifestazioni o comportamenti insoliti adottati dal bambino.
Ecco un elenco di indizi utili per riconoscere alcuni dei principali difetti della vista:
Tutti questi aspetti sono meritevoli di attenzione perché significativi di possibili deficit visivi o di alcune malattie oculari, che possono insorgere già nella prima infanzia. Quindi, è bene non trascurare nessuna di queste manifestazioni, e recarsi quanto prima dal pediatra, dall’oculista o dall’ottico di fiducia, per un consulto ed eseguire gli accertamenti necessari.
L’inizio della scuola è un ottimo momento per effettuare un controllo della vista ai bambini. Soprattutto ai più piccoli, che apriranno i quaderni per la prima volta. Le visite in età prescolare e scolare sono importanti, e diventano necessarie soprattutto se uno dei genitori o dei nonni ha un difetto della vista.
Ma portare i figli dall’oculista è un’abitudine che la maggior parte dei genitori italiani non ha, stando a un’indagine della Commissione Difesa Vista (Cdv): circa il 70%, infatti, pensa che la visita oculistica “non sia strettamente necessaria”, e solo il 30% dei bambini tra i tre e i cinque anni ha effettuato una visita oculistica di controllo.
Questo dato denota chiaramente come nel nostro paese non tutti sono al corrente dell’importanza che riveste la prevenzione della vista. La visione, infatti, influenza l’apprendimento, l’attenzione e la postura, che, se scorretta, influenza negativamente molti altri fattori.
È consigliabile, quindi, rivolgersi al proprio ottico di fiducia ed effettuare un controllo della vista in età prescolare, entro i tre anni di età. Un deficit visivo non curato subito può facilmente progredire, per esempio elevando le diottrie oppure innalzando il grado di astigmatismo, e può interferire in maniera determinante nei processi di apprendimento dell’età scolare.
Dopo aver scoperto il deficit visivo sarà necessario ricorrere a lenti correttive, quindi utilizzare degli occhiali da vista.
A tal proposito consigliamo la lettura di questo nostro articolo, in cui parliamo di alcuni modelli progettati appositamente per i più piccoli.
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